Da:

 Armando Bortolaso (bortolasoar@hotmail.com)

   
   

 

 

 

 

   

 

Carissimo Sig. Zaniolo e amissi-mondo-veneto,

sono un vescovo emerito di Aleppo Siria  (1992-2002), nato a Villaganzerla di Castegnero il 17.8.1926, e il dialeto meo son desmentegà. Pasiensa, semo veci!

Grazie! per gli auguri. Con sensi di gratitudine per la Bella Rivista per tutto quello che siete e che fate nel mondo 

per conservare e diffondere i "nostri valori", che sono poi di tutti perche valori evengelici,

vi auguro anch'io un Santo Natale di gloria divina.

Come regalo ai vostri bambini che si preparano alla prima Comunione, vorrei mandarvi una "storia", una "favola". Se capita bene - perche bisogna capirta - potrebbe cambiare loro la vita, e magari anche la vita di voi che gliela spiegherete.

Buon e Santo Natale    Mons. Armando Bortolaso,  Vicario Apostolici emerito di Aleppo (Siria)

 

Ecco la favola:

 

Cari bambini, vi racconto una favola, riassunta in quell’immagine grande, rotonda, che avete davanti agli occhi.  La favola, che favola poi non è, si chiama: “la Visione di Gesù Bambino”. Cosa vediamo nell’immagine?... Gesù Bambino che dorme in una mangiatoia, tra Maria e Giuseppe, in una notte incantata, trapunta di stelle.

            Improvvisamente il bambino si sveglia dal sonno. Maria e Giuseppe lo guardano con occhi gonfi di commozione, con infinito amore...Cercano di farlo dormire, ma invano. Si domandano: che cosa frulla nella mente di questo nostro bimbo, che non riesce più a riaddormentarsi? A che cosa pensa?

             Forse pensa a questo:  

            “Eccomi che sono nato qui a Betlemme, sul pianeta Terra: mi sono fatto uomo, bambino. Eccomi qui in una comoda (faccio per dire) mangiatoia, Dio fatto uomo, ma per fare che cosa? Per salvare gli uomini. Così dicono molti. E’ vero, ma non basta. Il mio Natale non finisce qui, è solo la prima tappa. Il mio Papà mi ha mandato nel mondo per un altro scopo, molto più grande...Mi ha mandato a fare diventare l’uomo Dio

 Sì, l’abbiamo deciso insieme, mio Papà, io e lo Spirito Santo. Io ho obbedito: sono disceso dal Cielo, mi sono fatto bambino, e questo gli uomini lo capiscono, molti ci credono. Alcuni anche si commuovono, ma si fermano lì, credono che il mistero del mio Natale finisce qui. Non capiscono che tutto comincia ora, che io sono venuto per fare dell’uomo Dio... Ma io, concretamente, come posso risolvere questo problema? Che debbo fare? Cosa potrei inventare?”.

            Gesù Bambino sta pensando, sta cercando una soluzione... Dice in cuor suo:  “Forse potrei  nascondermi, bambino, in tutti i tabernacoli delle chiese nel mondo, e stare lì, prigioniero d’amore, a disposizione degli uomini, fino alla fine del mondo... Chissà che alla fine essi capiscano e  credano.

Però, potrei forse inventare qualcosa di meglio. Ma vediamo..., pensiamoci sù un attimo....

         Mentre Gesù Bambino se ne sta così soprapensiero, ecco all’improvviso nella notte stellata dei raggi luminosi, diretti verso il cielo, per illuminare una grande ostia bianca e un calice... “Che bello!”, dice Gesù Bambino. Egli ha un sussulto; un fremito di gioia lo scuote, e grida giulivo:

            “Ho trovato! Ho trovato!”... Inventerò l’Eucaristia!... Trasformerò il mio corpo in pane e il mio sangue in vino, e li darò in cibo agli uomini. Essi lo mangeranno, e questo pane li trasformerà in un altro me stesso, e così diventeranno anch’essi Dio..., come me e mio Papà, con lo Spirito Santo... Evviva!”.  

            Maria e Giuseppe vedono il volto del bimbo illuminarsi e sfavillare di gioia, sentono le sue parole, ma non le comprendono,  perché Lui aveva parlato nel dialetto della Trinità. Gli sorridono, e lui riprende a dormire profondamente...

            E qui, cari bambini, finisce la favola, che favola non è, ma è quello che vi succede ogni volta che fate la comunione con le dovute disposizioni... Diventate Dio. Avete capito?  I bambini: “Sìììììììì...!”.

 

             

 

“Io sono il pane della vita!

Se uno mangia di questo pane, vivrà in eterno...

E il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo...

La mia carne infatti è vero cibo,

e il mio sangue vera bevanda...

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue

dimora in me e io in lui...

Signore, dacci sempre di questo pane!”

(dal Vangelo di San Giovanni, capitolo 6, versetti sparsi)

Mons. Armando Bortolaso

Ecole Don Bosco

El Houssoun  JBEIL (Liban) P.O.B. 56.

Tel 00961-9-420345

Cell  (Libano)  00961  -  70.112128; Cell (Italia)  3386616675

E-mail:  bortolasoar@hotmail.com

 

Buon Natale!

Felice Anno Nuovo!





http://it.wikipedia.org/wiki/Vicariato_apostolico_di_Aleppo