Loreto , Città di Maria – Pasqua 2012 -   giannifanzolato@yahoo.it

 

 

pasqua:

il cammino dell'amore

 

 

Se Dio è amore, chi amava Dio prima che il mondo fosse? L'amore si dona: a chi donava il suo cuore?

L'amore è fecondo, genera vita; ma Lui che è la vita della vita chi genera dall'eternità e per sempre?

La grande, l'inedita rivelazione di Dio. Non è solo, non è chiuso in se stesso: Dio è famiglia,focolare vero.

Da sempre Dio genera il figlio con amore eterno; amore così grande da far scaturire lo Spirito di vita.

 

 

L'amore si rivela, l'amore crea e si difonde: Dio pensa e realizza la creazione per amare ed essere amato.

“Hai creato l'universo per effondere il tuo amore su tutte le creature”,canta il prefazio di pasqua.

L'uomo,un pensiero d'amore di Dio, esternato e rivestito di carne, fatto a sua immagine e somiglianza,

impronta della sua gloria, specchio della fecondità, raggio di luce, dono per cui Dio ha perso la testa.

 

 

Amore folle:” Tanto ha amato il mondo da sacrificare il suo figlio”,amore fatto carne, uno di noi.Pazzesco!

Grazia di Dio, vittima e agnello,è Cristo il giovedì della lavanda dei piedi,il venerdì di sangue e di croce,

è il sabato del silenzio e della tomba, grano nelle viscere della terra da cui spunta la spiga del sacramento.

E' il giorno dopo il sabato,domenica di festa,sepolcro vuoto,il Vivente della Pasqua e perno della storia.

 

 

Finalmente so che l'amore è la molla, il motore, la carica del mondo e solo chi ama è trasparenza di Dio.

Il cammino dell'amore è giunto al cuore, nel Cristo risorto che alita in noi il suo Spirito Paraclito.

Inizia il tempo della Chiesa, dei risorti, dell'uomo nuovo, il tempo dei miracoli, del perdono e della pace.

Sarò il giovedì che lava i piedi, il venerdì che serve e muore, il sabato di gloria, di luce e di resurrezione.

 

 

L'onda, i cerchi concentrici che si sprigionano ancor'oggi da quella tomba spalancata di Gerusalemme,

mi scuotono, mi risvegliano e iniettano nelle mie vene un sacro fuoco che mi divora dentro inesorabile,

e sento lo squillo delle trombe di Gerico che mi sprona:lascia le passioni,sciogli le vele al vento e prendi il largo;

sei un uomo nuovo, pensiero di Dio, da quando il sepolcro è rimasto vuoto e il firmamento si è riempito d'infinito.

 

                                                         P. Gianni Fanzolato