Hoy es JUEVES SANTO

Muchas veces queremos enseñar el amor por medio de palabras y...

Jesús, hoy, nos propone otro camino. Es más difícil y comprometido; pero mucho más efectivo: El amor se enseña a través del ejemplo. Toda la vida pública de Jesús es una constante preocupación y actividad en bien de los demás.

Jesús anuncia el Amor a través de gestos, haciéndolo presente en la vida de la gente de su tiempo, especialmente en la de los más necesitados... Y, al acercarse el fin de su vida, quiere terminarla enseñándoles a sus discípulos que el AMOR es lo más importante, que el AMOR es lo que nos permite conocer a Dios y que, el que LO anuncia y LO hace presente con la felicidad de tenerlo junto a nosotros siempre...

Hoy, Jesús, al entregársenos en la Eucaristía (...Éste es mi Cuerpo... ...Ésta es mi Sangre...) se vuelve, justamente, AMOR puesto en práctica...

 Cordialmente

Franco Burelli

Tandil

MEMORIA ED EUCARISTIA1

Meditazione mattutina

Voi giovani andate in chiesa, siete invitati a pregare, partecipate ai riti sacramentali, alla Messa, alla confessione e ad altre cose, entrate nelle chiese e trovate le immagini tradizionali. Le immagini che incontriamo nelle chiese, specialmente nelle chiese più simboliche, nelle chiese romaniche, parlano ai nostri sensi oppure vogliono comunicarci una conoscenza particolare. Io penso che tutto il linguaggio religioso costituito da gesti - pensate alla Messa, alla frazione del pane -, letture, parole (e questa forma di comunicazione di conoscenze attraverso la parola e attraverso la lettura è già più comprensibile), ci comunica delle particolari conoscenze. Credo che la coscienza religiosa moderna contenga un’esigenza di grandissima importanza: non vuol sentire le cose, ma le vuol conoscere. Noi non vogliamo sentire il sacramento dell’Eucaristia, ma lo vogliamo conoscere. Se voi osservate le forme di pietà, di religiosità, di preghiera, nelle quali sono stati educati gli uomini della mia generazione e nelle quali abbiamo educato anche voi giovani, vi accorgerete che queste forme sono sentimentali, emotive. Cioè intorno al pane e al vino dell’altare sono sorte numerose pratiche di devozione, adorazioni, quarant’ore, ... Se voi osservate la posizione dell’oggetto religioso in questi atti, è una posizione di esteriorizzazione, di oggettivazione, cioè ci mettiamo davanti al Santissimo, al pane consacrato e lo consideriamo come un qualcosa che è al di fuori di noi e che dobbiamo venerare, adorare, rispettare e con il quale dobbiamo stabilire dei collegamenti emotivi e sentimentali: si va in chiesa, si fa l’ora di adorazione, diciamo: mio Dio, mio Gesù, ti amo tanto, ti consacro la mia vita...

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Omelia della Messa in coena Domini1

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.2 Mentre cenavano, quando gia il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, 3 Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto.

Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo» Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».

Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. (Gv 13, 1-17)

Il vangelo che vi ho letto è una delle pagine più grandi del vangelo. Vedete, nella nostra vita cristiana - sono duemila anni di cristianesimo -, lentamente ci avviciniamo alla comprensione delle parole di Cristo e alla comprensione del vangelo di Giovanni; ancora noi siamo ben lontani dall’aver raggiunto quella finezza di intellezione che ci permetterebbe di capire tutte le parole del Cristo. E anche questa pagina del Vangelo. Cristo lava i piedi. Chi è che lava i piedi? In una famiglia, in una comunità, è l’ufficio affidato all’uomo più umile, alla donna più umile, all’uomo che è al servizio di tutti, alla donna che è al servizio di tutti.

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