Violenze al Cairo, Papa coopto denuncia negligenza del governo

“Negligenza” e “valutazione errata dei fatti”: sono le accuse mosse oggi al governo dei Fratelli musulmani da Tawadros II, Papa della Chiesa copta d’Egitto, dopo l’aggressione subita domenica dai fedeli che avevano partecipato a una cerimonia funebre nella cattedrale di San Marco al Cairo. 

 

 

Misna - “Il presidente Mohammed Morsi – ha detto Tawadros II in un’intervista concessa all’emittente Ontv – aveva promesso di fare tutto il possibile per proteggere la cattedrale, ma questo nella realtà non l’abbiamo visto”. Secondo il Papa copto, “servono azioni e non parole” perché “la Chiesa egiziana non è mai stata oggetto di attacchi del genere nemmeno nei periodi peggiori”. Nell’assalto di domenica, seguito prima che intervenisse la polizia da una vera e propria battaglia a colpi di pietre e bastoni, sono state uccise due persone e altre 89 sono state ferite. Le violenze sono cominciate subito dopo la conclusione di una cerimonia funebre per quattro cristiani uccisi nel corso di disordini scoppiati a Khosous, una cittadina situata circa 15 chilometri a nord del Cairo. 


Dirigente del movimento dei Fratelli musulmani, Morsi è divenuto presidente nel giugno scorso grazie ad elezioni definite le prime democratiche nella storia dell’Egitto contemporaneo. Nel paese i cristiani costituiscono una minoranza stimata in circa il 10% su una popolazione di 84 milioni di abitanti.

 

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