“La tratta di esseri umani è la prima fonte di profitto al mondo dopo le droghe e le armi leggere”: lo ha sottolineato suor Maggi Kennedy, religiosa della congregazione delle Suore missionarie di Nostra Signora d’Africa, in occasione dell’inaugurazione a Roma di una mostra fotografica dedicata alla lotta contro la schiavitù.
Misna - Di quest’intervento, pronunciato nell’ambito delle commemorazioni per
l’anniversario della Campagna contro il commercio degli schiavi avviata 125 anni fa dal cardinale Charles-Martial Allemand Lavigerie, la MISNA pubblica il testo integrale. “Secondo un rapporto
annuale del governo statunitense sulla Tratta di esseri umani, nel 2012 sul sangue innocente di 800.000 persone vittima del traffico internazionale di esseri umani, la metà delle quali bambini,
sono stati realizzati profitti per 32 miliardi di dollari. Oggi sono detenuti in condizione di schiavitù, magari soggetti a lavoro forzato o a prostituzione, circa 12 milioni e 300.000 adulti e
bambini [….]. Sembra quasi impossibile tenere sotto controllo questa epidemia. Le condizioni di vita di queste persone sono terribili, inimmaginabili. Il traffico di esseri umani, alimentato
dalla povertà, tocca tutti i livelli di una società; è un fenomeno che esprime l’avidità insaziabile di persone senza scrupoli.
Due fattori sono cruciali nella definizione della tratta degli esseri umani: il movimento e lo sfruttamento. Ci deve essere il reclutamento e poi il trasporto. Le persone sono spostate da una
parte all’altra e anche i soldi vanno da una parte all’altra. A proporre una definizione globale è il Protocollo di Palermo: “La tratta di esseri umani vuol dire reclutare, trasportare,
trasferire, nascondere o accogliere persone tramite minaccia o uso della forza o altre forme di coercizione, o tramite sequestro, frode, inganno o abuso di potere o di posizione di vulnerabilità,
o dando o ricevendo pagamenti o benefici per ottenere l’assenso di una persona ad assumere il controllo di un’altra persona con l’obiettivo di sfruttarla. Nello sfruttamento rientra lo
sfruttamento della prostituzione o di altre forme di dipendenza o la rimozione di organi. Il Protocollo di Palermo è stato sottoscritto da oltre 185 paesi, ma il traffico di esseri umani
continua.
Come avviene la tratta
Avviene in modo molto semplice e a volte ci lasciamo coinvolgere senza capire e senza mettere in discussione le offerte che riceviamo. Possiamo tutti essere ciechi. Dopo aver abboccato all’amo le
vittime possono essere minacciate e nei loro confronti può essere usata la forza. Tutte le forme di coercizione – compresa la frode, l’inganno, il rapimento, l’abuso di potere, l’abuso di
autorità, gli incentivi finanziari – sono metodi facili per manipolare. Nelle fasi iniziali, spesso, le vittime cooperano.
La tratta ha molte facce. Lo sfruttamento della prostituzione è diffuso, come il lavoro e i servizi forzati. È diffusa anche la schiavitù o comunque pratiche che le somigliano. Nella sede delle
Nazioni Unite, è stato anche affermato che le donne ‘non sono trattate come persone umane come le altre ma come un oggetto da sfruttare’. […] I bambini tendono per natura a fidarsi e per questo
sono più vulnerabili degli adulti. Garantiscono lavoro a basso costo. È per questo che il lavoro minorile e la tratta dei bambini sono legati così strettamente. Gli adulti spesso si spostano in
modo volontario, ma i bambini no […].
Un business redditizio
L’offerta e la domanda di donne,
uomini e bambini è costante e i costi sono molto bassi. In genere, manca una cornice legale per contrastare il traffico di esseri umani e quel poco che c’è non basta. Molti paesi, come il
Sudafrica e il Mozambico, non hanno una legislazione. Nell’ottobre del 2010, il Kenya ha adottato la Legge sul traffico di esseri umani, mettendo insieme diverse leggi, tra le quali anche la
Legge sui reati sessuali del 2006. Nel giugno scorso è però apparso evidente che la Legge non era stata applicata in modo adeguato e che quindi bisognava ripartire daccapo. Adesso serve un’azione
di lobbying, ma serve anche una direzione. Stiamo cercando di mettere a punto strategie su come prevenire questi tipi di reati e su come perseguire i trafficanti. C’è anche un grande dibattito
sull’opportunità di legalizzare la prostituzione. I trafficanti e le loro organizzazioni sono colpiti solo di rado. Le loro sono organizzazioni clandestine e potenti, che possono contare su molte
relazioni internazionali.
Molti fattori all’origine del traffico di esseri umani sono comuni a tutto il mondo, ma ci sono anche fattori specificamente africani. Prostituzione, sfruttamento sessuale e traffico di organi,
ad esempio, sono diffusi in tutto il mondo. In genere in Africa nei confronti delle vittime della tratta non è utilizzata la forza bruta. Gli abusi sono commessi per lo più attraverso minacce,
intimidazioni, separazioni dalle famiglie e dall’ambiente locale. In Africa la rimozione di organi è una pratica comune soprattutto in relazione alla stregoneria. Le ragazze sono costrette ad
avere bambini che poi sono venduti al maggior offerente. Bambini sono arruolati in gruppi armati e diventano bambini soldato, subendo un trauma che li segnerà tutta la vita. E questa lista non è
esaustiva”.
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