Misna - Lo dice Alberto Barlocci, direttore della rivista cattolica Ciudad Nueva raggiunto
dalla MISNA a Buenos Aires subito dopo l’elezione del cardinal José Bergoglio, arcivescovo della capitale al soglio pontificio. “L’emozione comunque non è stata solo per noi” continua
scherzosamente Barlocci: “a giudicare dalla voce del nuovo Papa, che noi tutti conosciamo bene, anche lui era molto emozionato”. Anche se il suo nome figurava nella lista dei cosiddetti
‘papabili’, la nomina dell’arcivescovo – primo Pontefice non europeo da circa 1300 anni – ha suscitato la sorpresa di tanti.
“Nel suo discorso di presentazione, davanti alla folla riunita in piazza San Pietro mi ha colpito l’accento che ha posto soprattutto sull’essere Vescovo di Roma,
pastore della gente. Dice molto, credo, dell’impronta che vorrà dare al suo papato” sottolinea il giornalista, secondo cui anche da arcivescovo, Bergoglio “ha sempre ritenuto importantissimo il
rapporto con i fedeli e con gli stessi sacerdoti, che hanno sempre avuto con lui un rapporto diretto”.
Pastore “eccellente” del suo gregge, ma “anche politico abile e raffinato”, l’ex arcivescovo ha ricoperto il suolo di superiore in anni non facili della storia dell’Argentina, “che ha affrontato
senza cedere a paure o critiche” aggiunge l’interlocutore di MISNA.
Anche la scelta del nome, Francesco, “indica la volontà di pace e serenità che il nuovo Papa intende portare nella Chiesa, ferita da scandali e divisioni” osserva Barlocci, secondo cui va
sottolineata l’importanza di aver eletto un Papa “che conosce i temi sociali e le sfide che, in questo campo, si dovranno affrontare e che ormai sempre di più accomunano i paesi del Nord e del
Sud del mondo”.
Scrivi commento