La Siria sta vivendo in un vero stato di guerra su tutti i fronti. Lo ha affermato il presidente Bashar al-Assad in un discorso diffuso sulla televisione siriana.
E-ilmensile - Aggiungendo che “tutte le politiche devono essere messe al servizio della vittoria”. “Dal momento che siamo in guerra – ha detto Assad – tutti i settori e tutte le sedi devono essere diretti in modo da vincere questa guerra”. Ai Paesi che hanno chiesto che se ne vada, Assad ha risposto che l’Occidente “prende e non da nulla”. Il bilancio dei morti tra il fine settimana e questa mattina oscilla tra le 50 e le 100 vittime, e non si fermano le atrocità. Tre studenti medici all’università di Aleppo sono stati torturati e uccisi, secondo Amnesty International. I corpi dei tre, mutilati, sono stati ritrovati in un auto bruciata a nordest di Aleppo. La sede di una tv siriana legata al regime di Assad è stata attaccata e saccheggiata da un commando armato che ha ucciso tre dipendenti. A darne notizia è stata l’agenzia di stampa Sana. La tv di Stato siriana è da tempo inclusa nella lista nera dei soggetti vicini al regime sottoposti a sanzioni internazionali, a cui recentemente l’Ue ha aggiunto anche un’emittente privata filo-governativa.
Secondo i ribelli, ieri 200 soldati governativi hanno disertato nella
provincia di Idlib, nel nord del Paese, mentre dopo violenti scontri con i lealisti alle porte di Damasco si sono spinti fino ad uno degli edifici governativi. Sempre nel nord, i ribelli
rivendicano l’abbattimento di un elicottero delle forze del presidente a Jan al Subul: nei combattimenti nella zona sono morti un ribelle e cinque soldati, mentre altri quattro soldati sono morti
in una esplosione nella vicina Yabal al Zauiya.
Il quotitiano israeliano Haaretz ha invece riportato ieri sul proprio sito che la Turchia avrebbe spostato al confine con la Siria 15 carri armati, come monito dopo l’abbattimento di un jet turco
quattro giorni fa.
Dall’esplosione della Primavera Araba, le Nazioni Unite hanno stimato in 10mila le vittime del conflitto. Ad aprile, il governo siriano ha riportato che 6.143 cittadini siriani sono stati uccisi
da ‘gruppi terroristici’. Oltre diecimila, secondo i ribelli, le vittime del regime.
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