“Luce e speranza per le persone più miserevoli”. È questa l’immagine delle infermiere che lavorano a Faisalabad, in Pakistan, emersa nel corso di un convegno promosso dai cattolici della città per celebrare la Giornata internazionale di questo mestiere declinato al femminile, che si è celebrata il 12 maggio.
Radio Vaticana - Durante l’incontro, riferisce l'agenzia AsiaNews, le infermiere hanno manifestato le difficoltà che devono sostenere ogni giorno tra cui “enormi pressioni, influenze psicologiche e una paga non appropriata”. Hanno chiesto un “miglioramento” della loro situazione e invocato l’intervento del governo, chiamato a garantire una “maggiore mobilità, aggiornamento professionale e opportunità educative”. All’incontro, che si è tenuto nella sala principale dell’ospedale San Raffaele sotto l’egida della Commissione diocesana per il dialogo interreligioso, hanno partecipato sacerdoti, suore, semplici cittadini, che hanno letto passi della Bibbia, intonato canti e promosso approfondimenti sulla professione.
Rivolgendosi alle infermiere presenti, padre Khalid Rashid Asi, vicario generale della diocesi, le ha paragonate a Dio, perché “entrambi curano i malati”. Padre Aftab James Paul, direttore della Commissione per il dialogo interreligioso, le ha invitate a “non scendere mai a compromessi” con la loro professione. Nel sottolineare come “la gente consideri questo nobile servizio come un lavoro e non come una missione”, la responsabile del San Raffaele a Faisalabad, suor Rufina Gill, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di un miglioramento del servizio offerto, prima di tutto in termini di formazione. (G.M.)
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Juicers Reviews (venerdì, 19 aprile 2013 15:47)
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