Migliaia di sfollati hanno abbandonato le loro case
Misna - Sarebbero circa 25.000 gli sfollati causati in Darfur in seguito ai disordini e all’insicurezza crescenti in seguito all’uccisione di Abdelrahman Mohammed Eissa, capo distrettuale, durante un sopralluogo nel campo profughi di Kassab, a Kutum, nel nord della regione occidentale. Secondo quanto riferito da fonti dell’Onu, membri della tribù di Eissa avrebbero ucciso per rappresaglia due sfollati e distrutti il mercato locale.
L’ultimo bollettino dell’ufficio umanitario dell’Onu (Ocha) riferisce di saccheggi e violenze che hanno
avuto per oggetto sia le case degli sfollati che i loro piccoli commerci. Di conseguenza almeno 25.000 persone, l’intera popolazione del campo di Kassab e della città di Kutum, hanno preso le
loro cose e hanno abbandonato la zona.
Ad alimentare le tensione nella regione occidentale, di un aspro conflitto tra il 2003 e il 2007 e in seguito di una drammatica crisi umanitaria, le proteste che le forze dell’ordine hanno
represso nei giorni scorsi a Nyala, nel sud. La gente era scesa per le strade l’aumento continuo della benzina e dei prezzi dei generi di prima necessità, un problema comune a tutto il paese in
preda ad una crisi economica senza precedenti.
Il movimento di opposizione Sudan change now riferisce di un bilancio di almeno 15 persone uccise, per lo più giovani tra i 15 e il 20 anni.
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